Vittorio Storaro è un direttore della fotografia italiano, vincitore di tre premi Oscar, per Apocalypse Now, Reds e L’ultimo imperatore. Ha esordito nel mondo del cinema nel 1968 con Giovinezza, giovinezza, di Franco Rossi, primo film che gli ha dato modo di esprimersi completamente inserendo in esso tutti quei concetti cinematografici che gli sono propri, come un’impronta digitale della sua visione fotografico-figurativa. È stato chiamato da allora da registi importanti come Luigi Bazzoni, Giuseppe Patroni Griffi, Fabio Carpi, Giuliano Montaldo, Salvatore Samperi, Luca Ronconi, Bernardo Bertolucci, Francis Ford Coppola, Woody Allen e Warren Beatty, che lo hanno portato ad una maturazione sempre più approfondita dello stile cinematografico che gli ha permesso nel tempo una sempre più cosciente ricerca sulle possibilità creative luministiche dell’immagine. In oltre 50 anni di carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti sempre in ambito cinematografico, ai David di Donatello, i premio BAFTA, i premi Goya. Nel 1980 vinse il suo primo Oscar per la fotografia per il film Apocalypse Now. Ne vincerà poi altri due nel 1982 e nel 1988 per i rispettivi film Reds e L’ultimo imperatore. Ha ricevuto anche 4 lauree honoris causa dall’Università di Łódź, dalle Accademie di Belle Arti di Macerata e Brera e dalla facoltà di sociologia dell’Università di Urbino. Nel 1992 fonda all’Aquila, assieme a Gabriele Lucci, l’Accademia dell’Immagine, per la quale tiene per molti anni dei corsi. È cittadino onorario dell’Aquila dal 2003.
Nato a Roma il 24 giugno del 1940, figlio di un proiezionista della Lux Film, già all’età di 11 anni comincia a studiare fotografia presso l’istituto Tecnico di Roma “Duca d’Aosta” e successivamente al Centro Sperimentale di Cinematografia.