Perché la Candidatura
Possiamo dire che la candidatura dell’Aquila e del suo territorio a Capitale italiana della Cultura 2022 è un naturale esito della Carta dell’Aquila, il manifesto che individua quattro pilastri per il rilancio delle aree interne – cultura, turismo, formazione, innovazione – e che vede nella cultura l’elemento centrale, in grado di contenere, di far interagire, di sviluppare sinergie.
La città, quando, come nel caso dell’Aquila, è elemento nodale di un vibrante territorio, si mostra realmente come la più alta forma di espressione sociale dell’umanità. A fianco alla dimensione orizzontale, delle relazioni tra persone, paesi, comunità, vi è anche una dimensione verticale attraverso il tempo: una continuità nelle stratificazioni del tessuto urbano, nel succedersi degli accadimenti, nel ramificarsi delle radici. Il collante di queste dimensioni è la cultura.
E dunque è la cultura che preserva la città nella trasformazione, interpretando, nella bellezza che contiene, la memoria come l’evoluzione.
E la cultura è la vera definizione dell’individuo, ancor più che la nazione, dichiarando nella specificità di un territorio chi siamo.
E la cultura è quello che, in una città, ci permette di ritrovarci comunità, superando lo spazio ed il tempo: quando assistiamo ad uno spettacolo teatrale o a un concerto in una sala – dove, prima di noi, i nostri nonni, i nostri genitori sono stati spettatori – al di là della magia del rito collettivo, si genera, all’interno di quel luogo, un immaginario personale che amplifica l’atto artistico in tante storie individuali, che vanno a comporre il grande mosaico dell’anima della città.
Noi, aquilani, dopo il 6 aprile 2009, siamo stati per troppo tempo senza la nostra città, dispersi e impauriti, e per tanto tempo abbiamo cercato la sua anima in ogni gesto, in ogni segno, in ogni odore, in ogni angolo, in ogni pietra, in ogni pezzo di muro, in ogni crepa.
Ma “la cultura lascia il segno”, come dice il nostro claim di candidatura: per salvare l’anima dell’Aquila e del suo territorio, per ricostruire la comunità dispersa, la cultura ha rappresentato la chiave di volta di un percorso motivazionale e di rinascita che ha vivificato il tessuto urbano e riconsegnato ai cittadini la fruizione della bellezza nelle sue varie forme artistiche.
La forza della cultura ci racconta la nostra storia, e la sua potenza emotiva ed etica per noi è un tutt’uno con la città dell’Aquila: per questo siamo candidati con il nostro territorio; per questo ci crediamo.
L’Aquila, per rendere possibile il suo Rinascimento, si è calata in un’alterità feconda, in un’avventura culturale dalle mille sfaccettature, dove il sapere è fabbricatore di crescita, la tecnologia e gli sconfinati spazi delle reti informatiche sono generatori di modernità e la memoria è uno strumento di fiducia nel domani.
Ringrazio tutti coloro che ci accompagnano in questa visione.
Pierluigi Biondi
Sindaco dell’Aquila